Indice
Modello Redditi o 730: differenze dei modelli dichiarativi
Premessa
Tutti i Contribuenti, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, siano essi persone fisiche che persone giuridiche ogni anno, salvo casi di esenzione specifici, sono obbligati a dichiarare i propri redditi e provvedere, di conseguenza, al conteggio delle imposte. Per consentire questa procedura, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto due tipologie di modelli differenti: Modello 730 e Modello Redditi (fino al periodo d’imposta 2015 si chiamava Modello Unico).
Modello 730: quando sceglierlo e perché sceglierlo
Il Modello 730, in scadenza il 23 Luglio di ogni anno, può essere scelto soltanto dalle persone fisiche non titolari di partita Iva che hanno l’obbligo di comunicare alcune categorie di redditi, quali:
- redditi da terreni o fabbricati;
- redditi di lavoro dipendente/pensione;
- redditi di lavoro assimilati a quelli di lavoro dipendente (es. lavoro autonomo occasionale);
- redditi di capitale;
- redditi diversi (es. redditi di immobili detenuti all’estero);
- alcuni redditi soggetti a tassazione separata.
Il dichiarativo può essere utilizzato sia da chi ha un sostituto d’imposta sia chi, accidentalmente, può essere rimasto senza sostituto d’imposta. Tuttavia bisogna fare molta attenzione perché il modello può essere inviato soltanto se il Contribuente ha redditi di lavoro dipendente/pensione; altrimenti, non è ammessa la possibilità di utilizzare il Modello 730.
Il principale vantaggio di predisporre il Modello 730 è ricevere il credito IRPEF direttamente in busta paga. Infatti, il Contribuente può ottenere il rimborso a partire dalla retribuzione di Luglio (Agosto per i pensionati).
Tuttavia, il principale svantaggio è per i Contribuenti che, a seguito della predisposizione della Dichiarazione, hanno un debito per imposte molto alto. In questo caso, il datore di lavoro ha l’obbligo di trattenere le imposte dovute dal lavoratore direttamente dalla busta paga. Il lavoratore ha la possibilità di rateizzare il primo acconto ed il saldo, tuttavia le rate sono poche (massimo 5 per i dipendenti e 4 per i pensionati). Per il secondo acconto, invece, entro il 30 Novembre il datore trattiene in una unica soluzione le imposte senza possibilità di rateizzare le somme dovute.
Modello Redditi: vantaggi e perché sceglierlo
I Contribuenti che non hanno alcun reddito da lavoro dipendente ma obbligati alla predisposizione della Dichiarazione dei Redditi, oppure i titolari di partita Iva (es. Lavoratore autonomo), sono obbligati a predisporre il Modello Redditi.
In altre parole, tutti i Contribuenti che non hanno i requisiti per predisporre il Modello 730, sono obbligati a predisporre il Modello Redditi (ex Unico SC, PF, SP, ENC), in scadenza il 30 Novembre di ogni anno.
Il principale svantaggio riguarda proprio il rimborso IRPEF. Infatti, con la predisposizione del Modello Redditi, i Contribuenti che chiedono a rimborso l’IRPEF a credito hanno l’obbligo di attendere almeno 1 anno; questo perché vi è un maggiore controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, seppur per assurdo, il principale vantaggio, invece, si ha quando il Contribuente è obbligato al pagamento delle imposte dovute.
La scadenza originaria del versamento delle imposte è del 30 Giugno (oppure entro i 30 giorni successivi con una maggiorazione dello 0,40% per ogni mese di ritardo) per il primo acconto dell’anno ed il saldo dell’anno precedente e del 30 Novembre per il secondo acconto dell’anno.
Le rate per il versamento del primo acconto e del saldo sono applicabili fino al mese di Novembre, mentre il secondo acconto non è rateizzabile. Tuttavia, il Contribuente ha la possibilità di scegliere se versare le imposte entro i termini oppure diluirle in maggior tempo, applicando l’istituto del ravvedimento operoso che comporta il pagamento di una sanzione del 3% circa.
In altre parole, utilizzando il Modello Redditi il Contribuente ha la possibilità di versare le imposte con un orizzonte temporale molto più ampio rispetto a quanto previsto per il Modello 730, seppur i versamenti devono avvenire generalmente prima che l’Agenzia delle Entrate effettui i controlli, altrimenti le sanzioni sarebbero più alte di quelle applicate dal Contribuente.
Infine, un ulteriore vantaggio riguarda i tempi di invio telematico del Modello Redditi che dopo diverse proroghe, per Legge è stato messo al 30 Settembre. Questo non è un vero e proprio vantaggio, ma un rimedio a tutti i Contribuenti che seppur interessati (o obbligati) alla predisposizione del Modello 730, si dimenticano di inviarlo. In questo caso, entro i termini di legge è possibile inviare il Modello Redditi e recuperare l’eventuale credito IRPEF spettante inserendolo in compensazione e, solo l’anno dopo, predisporre il 730 inserendo il credito esistente generato l’anno precedente chiedendolo a rimborso.
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