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Il regime del margine: particolarità per alcune categorie di beni

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Indice

Il regime del margine: particolarità per alcune categorie di beni

Introduzione: cenni e regole generali

L’Iva è un’imposta sui consumi che può essere applicata con due modalità diverse:

    • imposta da imposta: l’imposta sul valore aggiunto è pari alla differenza tra l’IVA a debito e l’IVA a credito;
    • base da base: l’imposta sul valore aggiunto si calcola sulla differenza tra i ricavi ed i costi.

Entrambi i metodi raggiungono lo stesso risultato soltanto se nei passaggi intermedi si applica la stessa aliquota. Tuttavia, il metodo imposta da imposta è preferibile sia per la semplicità di calcolo che per garantire la trasparenza nella determinazione dei prezzi applicati.

Esempio metodo base da base

Si ipotizzi che la società A abbia delle merci e le venda al prezzo di € 1.000,00 più IVA al 22% alla Società B.

Si ipotizzi anche che la società B venda le merci al consumatore finale ad € 2.000,00 più IVA del 22%.

Applicando il metodo base da base si ha il seguente risultato:

  • Società A: 1.000,00 * 22% = 220,00
  • Società B: (2.000,00  – 1.000,00) * 22% = 220,00

Totale imposta pagata: 220,00 + 220,00 = 440,00.

Esempio metodo imposta da imposta

Si ipotizzino i dati dell’esempio precedente:

    • Società A: 1.000,00 * 22% = 220,00
    • Società B: (2.000,00 * 22%) – (1.000,00 * 22%) = 440,00 – 220,00 = 220,00.

Totale imposta pagata: 440,00.

Il Regime del Margine: cos’è e quando si applica

Il regime del margine è stato introdotto con la Direttiva 94/5/CE del 14 Febbraio del 1994 con l’obiettivo di eliminare la duplicazione della tassazione dell’Iva su tutti i beni che sono tassati definitivamente o per quelli che rientrano nel mercato.

È un applicazione del metodo base da base rispetto a quello ordinario che applica, invece, il metodo imposta da imposta.

L’utilizzo di questo metodo risulta più agevole poiché elimina la doppia tassazione ai fini Iva tassando soltanto il valore aggiunto del bene, cosa che per talune categorie di beni il metodo imposta da imposta non permetterebbe.

Per applicare il regime del margine è la obbligatorio rispettare il requisito soggettivooggettivo territoriale.

Requisito soggettivo, oggettivo e territoriale

Possono applicare il regime del margine coloro che:

    • commerciano abitualmente beni mobili usati, antiquariato o da collezione o d’arte;
    • commerciano non abitualmente beni usati e fuoriusciti dal mercato.
  •  

L’art. 36, comma 1 del D.P.R. 41/1995 prevede che i beni ammessi al regime del margine sono i seguenti:

  • beni mobili usati;
  • oggetti d’arte, antiquariato e da collezione.

L’applicazione di tale regime, inoltre, presuppone che gli acquisti vengano fatti all’interno dell’U.E.

Pertanto, rimangono escluse, le cessioni di beni importati (ad eccetto degli oggetti d’arte, antiquariato e da collezione per i quali si può applicare il regime del margine su opzione), le cessioni di rottami ed i beni per i quali è stata detratta, anche parzialmente, l’IVA sugli acquisti.

Inoltre, il Decreto Legge n. 41/1995 precisa che il Regime del Margine è applicabile soltanto per le cessioni ed acquisti all’interno dell’Ue.

Il Regime del Margine e metodi di calcolo alternativi

Il Decreto Legge n. 41/1995 ha previsto diverse modalità di applicazione del regime del margine:

    • metodo analitico;
    • metodo globale;
    • metodo forfetario.

Il regime del margine analitico

Il regime del margine analitico è applicabile da tutti i soggetti passivi che effettuano abitualmente il commercio di beni mobili usati, oggetti d’arte, antiquariato e da collezione.

Tale metodo deve essere utilizzato anche da tutti i contribuenti che effettuano occasionalmente la vendita di tali beni.

Attenzione! Se una società decide di cedere occasionalmente un bene mobile usato (es. autovettura) si deve valutare l’applicazione del margine sulla base del relativo acquisto. Ciò significa che se il bene è stato acquistato da un privato o da una società/professionista che ha non ha detratto (o ha detratto parzialmente) l’Iva sugli acquisti, la società applicherà il regime del margine. Altrimenti, se la società ha precedentemente acquistato un bene ed il cedente ha detratto l’Iva, allora, dovrà obbligatoriamente vendere il bene senza applicazione del regime del margine.

Con il regime del margine analitico il Contribuente ha l’obbligo di calcolare l’Iva per ogni singola operazione nel modo seguente:

Margine analitico = (prezzo di vendita – prezzo di acquisto).

Se in un mese/trimestre il Margine è negativo, si considera un valore pari a 0 e l’importo negativo non si può riportare nei successivi trimestri/mesi.

Se, invece, in un mese/trimestre il Margine è positivo, il Contribuente deve calcolare l’Iva a debito nel modo seguente:

Iva a debito = Margine analitico – (Margine analitico positivo/1,22).

Metodo del margine globale

Il regime del margine analitico è applicabile da tutti i soggetti passivi che effettuano abitualmente il commercio di beni mobili usati, oggetti d’arte, antiquariato e da collezione.

A differenza del metodo analitico, il metodo globale non è applicabile ai soggetti passivi che effettuano occasionalmente cessioni di beni mobili usati.

Inoltre, è obbligatorio per i soggetti passivi che svolgono le seguenti attività di compravendita:

    • veicoli;
    • monete ed oggetti da collezione;
    • materiali tessili, abiti, biancheria e prodotti di abbigliamento, compreso quelli accessori;
    • beni, anche se di generi diversi, acquistati per masse, con compendio unitario e con prezzo indistinto;
    • qualsiasi bene con prezzo inferiore ad € 516,46.

Con il metodo globale si calcola il margine pari alla differenza tra l’ammontare delle vendite e l’ammontare degli acquisti all’interno di una liquidazione Iva:

Margine globale = (prezzo vendita complessivo – prezzo acquisto complessivo)

Se il margine è negativo, l’importo può essere portato a compensazione nelle liquidazioni successive.

Se, invece, il margine è positivo, allora, il Contribuente deve calcolare l’Iva nel modo seguente:

Iva a debito = Margine globale – (Margine globale/1,22).

Attenzione! Se la società venda i beni ad aliquote diverse, è necessario operare il meccanismo della ventilazione dell’Iva.

Metodo del margine forfettario

Differentemente dagli altri metodi per il calcolo del margine, il metodo forfetario può essere applicato solamente dai Contribuenti che svolgono le seguenti attività:

    • oggetti d’arte per i quali il prezzo di acquisto manca, non è determinabile o  è irrilevante;
    • francobolli da collezione;
    • parti o pezzi di ricambio di automezzi o di apparecchiature elettromeccaniche;
    • beni ceduti in forma ambulante;
    • libri di antiquariato;
    • prodotti editoriali.

Con il metodo forfetario si calcola il margine applicando una percentuale fissa, stabilita dalla legge, al prezzo di vendita del bene comprensivo di Iva. Le percentuali fissate dalla legge sono le seguenti:

  • 60%: cessioni di oggetti d’arte per i quali il prezzo di acquisto manca, non è determinabile o è irrilevante;
  • 50%: cessioni parti o pezzi di ricambio di automezzi o di apparecchiature elettromeccaniche, nonché cessioni da soggetti che svolgono attività in forma ambulante;
  • 25%: cessioni di prodotti editoriali di antiquariato , da ambulanti.

Nel metodo forfetario, quindi, il margine è calcolato nel modo seguente:

Margine forfetario = (prezzo di vendita) * percentuale forfait

Iva a debito = Margine forfetario – (Margine forfetario/1,22)

Conclusione

I tre diversi metodi comportano anche diversi adempimenti ai fini fiscali.

Con il margine analitico:

    • non deve essere esposta l’Iva in fattura, ma solamente il corrispettivo lordo
    • è obbligatorio adottare un registro carico e scarico.

Con il margine forfetario:

    • non deve essere esposta l’Iva in fattura, ma solamente il corrispettivo lordo;
    • non si deve adottare il registro carico e scarico merci e ma il corrispettivo si annota solamente nel registro corrispettivi.

Con il margine globale:

  • non deve essere esposta l’Iva in fattura, ma solamente il corrispettivo lordo;
  • devono essere istituiti due registri distinti: uno degli acquisti ed uno delle vendite.
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