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Proroga dei versamenti delle imposte al 20 Luglio 2020
Un intervento non sostanziale che mette a dura prova i Contribuenti
Oramai è sotto gli occhi di tutti che il Governo, in sede di conversione del D.P.C.M. 27 Giugno 2020, peraltro annunciato in via preliminare con un Comunicato Stampa del 22 Giugno 2020, ha previsto una iniziale proroga delle imposte (saldo 2019 e I° acconto 2020) dal 30 Giugno al 20 Luglio 2020 soltanto per soggetti che applicano gli Isa ed i forfettari.
La speranza non era tanto e solo la cancellazione delle imposte da pagare quest’anno, soprattutto in virtù di quanto è successo a causa del Covid-19, quanto una proroga sostanziale. Invece, con il question time del 16 Luglio 2020, il Ministro Gualtieri ha precisato che una proroga come l’anno scorso, ossia al 30 Settembre 2020, richiesta per circa 4,3 milioni di Contribuenti, deve ritenersi esclusa perché andrebbe ad impattare negativamente sulle previsioni.
Proroga forse, per quali tributi?
Esclusa tale possibilità, il Ministro ha annunciato una possibile proroga al 16 Settembre 2020 ai tributi quali l’Iva, alle ritenute e addizionali di lavoro dipendente, ai contributi Inps ed Inail di Marzo, Aprile e Maggio 2020 che, sempre per effetto del Covid-19 sono stati originariamente prorogati al 30 Giugno di quest’anno con la possibilità di versare in una unica soluzione, oppure in 5 rate mensili di pari importo a partire dallo stesso mese e senza l’applicazione di sanzioni ed interessi. La proroga potrebbe prevedere il versamento in una unica soluzione entro il 16 Settembre 2020, oppure, a partire da tale data il versamento in 4 rate mensili.
Ad oggi, però, in assenza di una proroga ufficiale, rimangono ferme le scadenza attuali con tutte le conseguenze del caso.
Conseguenze per professionisti ed aziende: è necessario un intervento strutturale
Si consideri anche che, dal punto di vista dei professionisti ed aziende il lockdown ha comportato gravissime conseguenze.
Infatti, tutti i Contribuenti, con la chiusura obbligata delle attività, hanno avuto delle conseguenze gravissime in tema di liquidità. L’Istat ha pubblicato i risultati per il mese di Aprile 2020 ed i dati sono agghiaccianti. Proprio in questo mese si sono registrati “i peggiori risultati per entrambe le serie storiche (disponibili da gennaio 2000), in termini sia congiunturali sia tendenziali”. Si consideri che, secondo l’Istat, vi è una riduzione di fatturato, rispetto ad Aprile 2019, di circa il 46,9%, con una incidenza negativa sia sul mercato nazionale che internazionale.
Anche i professionisti, categoria che ha mostrato un supporto incisivo durante la fase di crisi, è ora chiamata dal Governo ad una corsa contro il tempo per chiudere i conteggi imposte emergenti dalle Dichiarazioni dei Redditi 2020 (periodo d’imposta 2019), attività che già richiede accuratezza e precisione con un impiego di risorse non indifferenti e che oggi è messa a dura prova anche dal Covid-19 e non supportata dal Governo. Questa mission dovrebbe ritenersi quasi impossibile, considerando che nella seconda metà di Luglio sono 250 gli adempimenti fiscali da affrontare non solo in termini di versamento, ma anche in termini di Dichiarazioni e Comunicazioni.
Nonostante le numerose richieste da parte dei Professionisti e la richiesta di proroga al 30 Settembre 2020 da parte del Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti Miani con una lettera del 14 Luglio 2020, il Governo non ha preso in considerazione questa proposta, in quanto ha già subito una flessione di circa 23 miliardi di euro nella prima parte del 2020 e, pertanto, ora ha bisogno di liquidità e non può permettersi un rinvio da tutti sperato.
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